Da qualche giorno, su tutti i maggiori quotidiani locali e nazionali, ricorre un termine già noto a molti, ma che oggi si presenta in modo molto più concreto: AUTONOMIA DIFFERENZIATA (https://www.laleggepertutti.it/610066_autonomia-differenziata-cosha-proposto-calderoli).

La bozza di disegno di legge è ormai quasi pronta, e il Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli ha incontrato nei giorni scorsi i Presidenti delle Regioni per fare il punto sui vari temi oggetto di discussione, alcuni dei quali si prospettano in tutta la loro complessità e delicatezza.

In parole povere, con questo Disegno di Legge le Regioni potranno chiedere una maggiore autonomia sui 4 settori coinvolti, come sancito dall’art. 116, comma 3 della Costituzione (https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/parte-ii/titolo-v/articolo-116): Scuola, Sanità, Ambiente e Politiche del Lavoro.

Le Regioni avranno 12 mesi di tempo per determinare i propri LEP (Livelli Essenziali di Prestazione, https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sono-i-lep-livelli-essenziali-delle-prestazioni/) e, per quanto riguarda invece i finanziamenti dei vari settori, li riceveranno sulla base della propria spesa storica: quelle che hanno speso di più per quel settore particolare, quindi, potranno in prospettiva ricevere una maggiore entità di fondi.

Resta da capire la metodologia con cui verrà approvata l’entità dei fondi.

Il settore che abbiamo più a cuore, quello dell’Istruzione, nel nostro territorio potrebbe potenzialmente subire pericolosi svantaggi, dovuti primo su tutti a una carenza di docenti giovani: ricordiamo che lo stipendio di un insegnante cresce in base agli anni di anzianità, pertanto i costi della spesa al Sud sono più alti che al Nord.

Per questo motivo, IF mette a disposizione dei lettori alcuni materiali sul tema aprendo una vera e propria riflessione frutto delle considerazioni di esperti e studiosi desiderosi di approfondire un tema che riguarda tutti noi cittadini.